Ho visto il film “Perfetti sconosciuti”….bello…
Bello…e crudele in modo talmente realistico da convincere ancor più, non bastasse la realtà della vita di tutti i giorni, tra una risata e l’altra, tra sprazzi di felicità comica, dell’impossibilità oggettiva dei rapporti umani.
Si mente continuamente…si mente a tutti, si mente principalmente a noi stessi, e non solo e soprattutto se si vive all’interno di dinamiche di coppia, la cosa brutta di noi esseri umani è che si mente e basta…per vivere, per sopravvivere, quale strumento camaleontico di difesa.
Troppo dolore nella menzogna…io non voglio mentire, non più, non più soprattutto a me stessa…
Ma allora è ancora possibile costruire rapporti senza menzogna? che peso ha? quanto riusciremmo a farne a meno?
“Siamo tutti frangibili…” dice uno dei protagonisti su uno dei finali più ansiogeni che mi sia mai capitato di vedere… Ma cosa ci rende fragili?
I rapporti?
La mancanza di menzogna che è alla base della scoperta di una nuova persona, di una nuova vita che entra a far parte della tua?
O le menzogna stesse sono l’architettura dell’equilibrio precario su cui si basa la nostra fragilità?
“Bisogna imparare anche a lasciarsi…” un’altra delle frasi che più mi hanno colpito…
Ma quando? quando inizi a mentire e sai già che niente di quel rapporto che hai fatto nascere, hai coltivato, difeso e protetto, esiste già più?
O solo quando la menzogna viene scoperta?
E’ quindi più fragile chi in onore del rispetto verso se stesso e l’altro si sottrae alla menzogna e si condanna a solitudini sempre più infettate dal sospetto che non sia possibile diversamente, e quindi all’automatica rinuncia ai rapporti… o chi tira avanti all’interno della sua ragnatela corazzata di fragili menzogne…almeno finchè ce n’è?
Perchè non c’era il sole oggi, così evitavo di guardare un film tanto bello e crudele?
Il finale mi dava il vomito…
Meno male ero a casa…
Certo, se c’era il sole sarei andata a passeggio…o forse no?
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